Reviews a vele spiegate #7 Gli scorpioni del deserto
Titolo dell'opera: Gli scorpioni del deserto
Autore:Hugo Pratt
Genere: fumetto storico avventuroso
Edito da: Rizzoli/Lizard
Di tutti i grandi fumettisti italiani che abbiamo avuto e continuiamo ad avere nel contesto italiano, il nome di Hugo Pratt è di certo uno di quelli più conosciuti e rispettati. Con il suo tratto ben riconoscibile, abbiamo imparato a conoscerlo grazie ad uno dei personaggi dei fumetti più iconici del mondo, Corto Maltese. Ma mettendo per un momento da parte il nostro marinaio di fiducia, che tratteremo sicuramente più avanti, è giusto concentrarsi su un'altra opera che Pratt ha creato con cura e passione. Stiamo parlando degli Scorpioni del deserto, serie di fumetti ambientati durante la seconda guerra mondiale, dove vivremo le avventure belliche del Capitano Koinsky ed altri membri dell'unità militare realmente esistita che da nome a questo volume.
Prima di continuare la lettura è giusto precisare una cosa: dei sette volumi inseriti in questo affascinante volume, solo cinque sono stati scritti e disegnati da Pratt ( gli scorpioni del deserto del 69, Piccolo Chalet del 75, Vangale Dancale dell'80, Dry Martini Parlor dell'82 e Brise De Mer del 92). Gli ultimi due volumi, Appuntamento a Dire Dawa del 2005 e Quattro Sassi Nel Fuoco del 2007, vennero ideati rispettivamente da Pierre Wazem e da Giuseppe Camuncoli (quest'ultimo con la collaborazione di Matteo Casali) vista l'inevitabile dipartita dell'ideatore.
Nel volume che vi troverete tra le mani, e spero vivamente che così accada, verrete catapultati principalmente sul fronte Nord Africano, mentre le truppe Italo-Tedesche tentarono di sfondare le linee difensive britanniche e del Commonwealth per conquistare l'Egitto e minare considerevolmente le loro tratte di rifornimento che dal canale di Suez raggiungevano l'India. Ma tra le pagine del volume non troveremo soltanto scene d'azione e combattimenti che vi invito a godervi con i vostri occhi, bensì una chiara denuncia da parte del fumettista contro la guerra. Che sia un fascista tutto d'un pezzo od un orgoglioso e testardo inglese, il vero nemico è la guerra, maledizione che trasforma tutti gli uomini e che senza pietà porta la sua distruzione sia sul campo di battaglia che nella mente. Sia chiaro, questo pensiero lo troviamo spesso e volentieri anche nelle opere di Corto Maltese, ma in questo caso possiamo vederlo con la consapevolezza di trattare un periodo storico non così tanto vecchio e così tanto vicino a noi, trasformano volenti o meno le nostre vite. Ma senza dilungarmi troppo, non posso far altro che invitarvi per l'ultima volta a recuperarlo, godendoci l'amorevole prefazione di Sergio Bonelli, Uomo che ha avuto spesso e volentieri a che fare con Pratt, e trovando finalmente uno scritto dove si mostrano intelligence e militari dell'esercito italiano combattivi come veri uomini, com'è stato veramente, e non come codardi o quant'altro come ci hanno fin troppo abituati le opere straniere.
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