Reviews a vele spiegate #9 Aggretsuko
Titolo dell'opera: aggretsuko
Autore: Rerecho
Genere: musical/commedia
Edito da: fanworks/netflix
Se pensiate che sia il solito anime puccioso kawaii... Beh, vi sbagliate di grosso mozzi del Vintage.
In questa serie animata targata netflix, seguiremo le gesta di Retsuko, segretaria e panda rosso anteopomorfo di un Giappone altrettanto anteopomorfo, pieno di esseri "animali" d'ogni genere. Nonostante la sua vita apparentemente tranquilla, la nostra protagonista tenterà in tutti i modi di affrontare le difficoltà lavorative e personali nella maniera più educata possibile, tra capi d'ufficio e colleghi insopportabili, genitori invadenti e relazioni private alquanto altalenanti. Il suo sembra il classico comportamento da giapponese rispettoso e obbediente, ma è nei suoi momenti più stressanti che possiamo vedere il vero lato della nostra pucciosa segretaria pelosa.
Nelle sere più buie, dopo intere giornate di rabbia repressa, Retsuko si reca presso il suo tempio personale, il karaoke. Ed è proprio qui, in una stanza che prenota solo per lei, che esce la sua vera valvola di sfogo: il Death Metal. Questo grazioso panda rosso appena prende il microfono si trasforma in una belva feroce, sputando a pieni polmoni la sua voce Growl e sfogano tutto il suo disgusto verso gli altri, accompagnata da dura musica metallosa. E solo a canzone ultimata che esce dalla sua stanzetta ricolma d'odio, ritornando ad essere la piccola ed apparentemente indifesa segretaria del reparto contabilità.
Morale? Tale racconto va a criticare "graziosamente" la pressione che molti dipendenti nipponici riscontrano dal rigoroso codice di condotta di vita giapponese, venendo utilizzato per esempio come scusa da superiori incompetenti per sfruttare e comandare con il pugno di ferro i propri sottoposti. Ed è qui che un dipendente come la nostra Retsuko cerca una valvola di sfogo da una vita non priva di ansie.
Altro di certo non posso raccontare, altrimenti vi spoilero tutto, ma vi basti questo per rimanere attratti da quest'opera e convincervi a far partire la prima puntata, ricordandovi che dopo tutto la piccola reviews di God Save the Vintage non era così male da leggere.
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