Reviews a vele spiegate #5 Vektor - Black Future



Titolo dell'Opera: Black Future
Autore: Vektor
Genere: Progressive/Technical Thrash Metal
Brani: 9
Edito da: Heavy Artillery Records

Benritrovati a questa nuova reviews a vele spiegate dove per la prima volta recensiremo per voi un'album musicale; come ben saprete seguendo il nostro blog anche la musica rientra nelle categorie che desideriamo trattare mantenendo un filo unico con le opere artistiche che meglio rappresentano in nostro ideale Vintage. In questa prima recensione di tal tipo sottopongo alla vostra attenzione un album divenuto epocale in ambito Metal, dove a distanza di ben undici anni ci ha consegnato una delle band più interessanti e talentuose della scena: i Vektor. Ma bando alle ciance, qui di seguito la tracklist e la recensione vera e propria.

Tracce:
1. "Black Future"
2. "Oblivion"	
3. "Destroying the Cosmos"	
4. "Forests of Legend"	
5. "Hunger for Violence"	
6. "Deoxyribonucleic Acid"	
7. "Asteroid"	
8. "Dark Nebula"	
9. "Accelerating Universe"	

- I Vektor nascono come band dalla fervida e allucinata mente di David DiSanto, che ne ricopre il ruolo di cantante, chitarrista e compositore principale; con il tempo solo lui è rimasto il membro principale dal momento che dopo il secondo album la precedente formazione si è sciolta per non meglio specificati motivi. Siamo nel 2009 e questo giovane ed affamato gruppo regala ai metalheads di tutto il mondo questo monumentale album di debutto: Black Future. Non appena l'ascoltatore decide di inforcare cuffie e schiacciare il tasto play subito viene investito da una potenza sonora ed una tecnica cristallina tale da lasciare basiti, specie considerando l'età dei giovani compositori all'epoca. La prima traccia accompagna l'ascoltatore in un sali/scendi estraniante e cadenzato prima di esplodere con la violenza di mille bombe, violenza che si fà più esacerbata quando finalmente DiSanto decide di urlarci nei timpani.

Quest'album fù in grado di attingere a piene mani tanto dall'iconografia che dallo stile di una moltitudine di band che hanno contribuito all'evoluzione del Metal nel corso degli anni: si sentono rimandi ai classici del Thrash più estremo quali Kreator, Slayer per poi passare al Thrash più tecnico di Atheist e Voivod senza scordarsi di strizzare l'occhio a certe sonorità Black Metal, riscontrabili nello screaming di DiSanto e al Death Metal più tecnico e complesso dei compianti Death. Tutto questo viene preso, amalgamato e incanalato dall'originalità del sound proposto dai Vektor. Se pensate infatti che questo sia un lavoro derivativo vi sbagliate di grosso: in Black Future c'è un'omaggio a certe sonorità, richiami inconfondibili a stilemi imprescindibili per qualunque fan di questa musica, ma il tutto viene destrutturato e ricomposto all'insegna di una originalità compositiva e tecnica che mette questa band e il loro album di debutto all'apice del Metal mondiale.

Certo, la lunghezza dell'lp potrebbe spaventare chi per la prima volta si approccia a queste sonorità, d'altronde siamo nell'epoca in cui tutto và ricondotto ad un modo di percepire rapido e sciatto e la musica scade troppo spesso in uno "strumento" da adottare per ammazzare il tempo, magari mentre si fà qualche lavoro domestico. Parliamo di un'ora e otto minuti di durata che vanno assimilati ed ascoltati più volte per essere compresi e regalare un viaggio musicale ricco di mille sfaccettature, tanto da risultare un'opera fresca e coinvolgente ad ogni nuovo ascolto. Obiettivamente i Nostri hanno costruito un'album senza filler, senza riempitivi, ma da ascoltare nella sua interezza proprio come si era soliti fare (e lo si fà tutt'ora) nel tanto bistrattato Metal, dove la qualità della musica mai prescinde dall'ascolto totale di un album schifando certe soluzioni da brani "usa e getta"; ecco perché non c'è una canzone da consigliare in più delle altre, se non qualche soluzione maggiormente illuminante o notevole quà e là. Il lavoro del gruppo è mostruoso, dalle ritmiche assassine e precise alla qualità tecnica e compositiva delle chitarre con un DiSanto coadiuvato dal grande Nelson capace di ricreare una coppia d'asce eccezionale. La voce, se inizialmente potrebbe sembrare fuori centro rispetto la musica, una volta fattoci l'orecchio diviene parte insindibile da essa. Molto interessanti, inoltre, le tematiche dei testi inerenti a viaggi fantascientifici nello spazio e terrori che pare vengano dall'ignoto come il buon Lovecraft soleva insegnarci nei suoi scritti. I Vektor costruiscono storie, oltre che melodie, nel loro pazzo mondo.

Ultimo consiglio che mi sento di farvi: se vi risulta pesante l'ascolto di questo album, almeno inizialmente, potrete sempre ricorrere a qualche videogioco magari fra quelli già analizzati dai nostri collaboratori; sparatevi questo capolavoro mentre giocate ad un Fallout o a qualche videogioco ambientato nello spazio e vedrete che moltiplicherete a dismisura la goduria nelle vostre orecchie. Oppure leggetevi qualche buon racconto di fantascienza o sci-fy dopo averlo ascoltato e apprezzerete ancor di più questo capolavoro Metal. Bene, per questa volta è tutto, ci risentiamo nel prossimo futuro....sperando non sia un "Black Future".

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