E anche per quest'anno Sanremo è stato archiviato... e questa è sicuramente la parte migliore del festival. Anche questa edizione si è rivelata davvero ricca di, come posso dire, ricca di...qualsiasi cosa all'infuori della musica; o meglio, musica ce ne è stata, ma alla fine si parla di tutt'altro, come succede ad ogni nuova edizione Sanremese. E, perdinci, dobbiamo ammettere che se una manifestazione nata per promuovere la musica Italiana finisce per promuovere tutto meno che questa, la cosa non è poi tanto normale. Di problemi per questo contest in smoking ce ne sono parecchi, a partire dalla totale sconfessione di intenti: ogni volta si sforzano di chiarire come nella nuova edizione verranno rappresentati tutti i generi musicali rielaborati in chiave Italiana, mentre invece ogni volta ci troviamo ad assistere a cantautorato-pop, rap/trap e indie rock che sono accomunati dall'unica caratteristica di essere vendibile al mercato.
Certo Sanremo è la rassegna della "canzonetta" da intendersi come forma di canzone disimpegnata da fruire in maniera spensierata; oggi come oggi è la manna dal cielo per i cantanti che non vendono più album ma sopravvivvono grazie alla riproposizione feticista e maniacale di quell'unico brano che ce l ha fatta, della serie: basta imbroccarne una, vero qualsiasi vincitore uscito negli ultimi vent'anni?. Già di per sé questo basta per chiarire quanto in realtà abbiano visibilità soltanto quei genere adatti per le classifiche, cioè vien premiata la propensione alla vendita di quel brano, e non la qualità dello stesso. Sanremo è così, certo in passato vi era comunque qualità nei brani proposti, e non dico che non ci siano canzoni decenti presentate oggigiorno, ma il pubblico Sanremese è sostanzialmente uguale a quello dei talent show...se da artista hai l'obbiettivo di fare brani impegnati e profondi non ti presenti al festival, vedere Dalla, De Andrè e altri per averne conferma.
E allora, posto le considerazioni di sopra, perché parlare del festival? Semplice, perché quest'ultimo viene utilizzato per veicolore messaggi ideologici, politici sfruttando l'arte musicale come becero strumento propagandistico. Ecco che il festival della "canzonetta" preposto a lanciare canzoni disimpegnate, finisce per scartavetrarci i cog..ni con noiosi e costosissimi monologhi fatti da gente che con l'Arte centra come Bugo con Morgan. Cos'è, dal momento che suddetti artisti non propongono materiale impegnato perché così viene loro richiesto, bisogna invitare gente ad cazzum para bellum per lanciare colombe di pace manco Giovanni Paolo II? Allora invitate artisti con testi "impegnati" no? Ah già, capisco, così non venderebbero, e non si attirerebbe audiens.
Non sono le canzoni, ma le esibizioni e ancor più gli ospiti che attirano spettatori e fanno salire lo share...a Sanremo, della musica, non frega niente a nessuno. E allora se vogliono attirare spettatori devono proporre artisti che sanno provocare, ma come si fà a provocare in un posto che per darti quello spazio ti fà uniformare? Semplice, si chiama Achille Lauro.Vi dico subito che non disprezzo Lauro, e anzi non lo reputo così scandaloso e artisticamente negato; considerando gli artisti che ascolto solitamente, scandalizzarmi per le performance del Nostro e di qualche frase o rima "sessista" sarebbe solo un modo per trincerarmi dietro al fatto che la sua musica non mi piace, o che è diseducativa. Che poi, diseducativa cosa significa? Tempo fà durante un intervista, ovviamente in modo provocatorio, Lauro affermò di voler essere un esempio per le nuove generazioni...cosa che infatti è, lui è l'esempio lampante, principale, di cosa pensano e di come si propongono i giovani d'oggi (la maggior parte di essi, almeno). Lui questo lo sà e ci sguazza.
Premetto che per me l'artista non può essere definito un "esempio" per gli altri; o meglio, mi spiego, il suo modo di fare o i suoi comportamenti possono essere positivi da emulare, ma questo risiede nelle sue qualità umane. L'artista è colui che plasmando nelle sue mani, nei suoi talenti una forma di espressione - come quella musicale - crea un'opera: che poi sia valida o meno è tutto un'altro discorso, e anche il saper valutare la qualità di essa scade sempre nel soggettivismo di una persona..non vi sono realmente delle patenti da elargire per qualificare un'artista vero da uno fasullo. Vi è il tempo che lascia traccia delle sue opere che può esser utilizzato come paragone, ma vi sono forme d'arte che si illuminano fino a brillare per poi scomparire senza lasciar traccia. Sicuramente per un artista è vitale veicolare dei messaggi in ciò che crea, messaggi spesso provocatori perché è con la provocazione che si ribalta la morale comune e si tenta di spiccare sull'uniformità.
Ma anche la provocazione può scadere nell'anonimato, ovvero può divenire fine a sé stessa: non comunica niente, vuole soltanto shockare e si accontenta di far sobbalzare qualche persona fuori dall'attualità, fuori anche dalla poltrona. Achille Lauro è un provocatore del secondo tipo, a lui interessa scuotere qualche persona e finirla lì, sostanzialmente. Infatti per capire questo basta guardare la differenza che cè tra le sue esibizioni sanremesi e i suoi testi. Denudarsi imitando il San Francesco di Giotto? Vestirsi da donna? Baciare in bocca un uomo? Suvvia, nel 2020 questa è la routine ragazzi..davvero fanno scandalo queste cose qui? Ma non avete mai visto film o serie tv, letto fumetti o guardato iniziative popolari promuovere questi atteggiamenti negli ultimi anni? Ma da dove arrivate? Farebbe più scandalo, sarebbe più rivoluzionario presentarsi con un bomber anni 80 e un brick di tavernello in mezzo al palco, sedersi e godersi l'odio della folla che brama la comunicazione verbale e scenica lanciando improperi per quattro fot..ti minuti. Un enorme vaffanc..lo comunicato in silenzio, inscenando uno spettatore tipo che vorrebbe vestirsi come gli pare e poter esistere fuori dai social, fuori dallo spazio.
"Per me è la cipolla" rispose Pedro, e compì la rivoluzione appropriandosi dei 15 minuti di fama. Achille Lauro, spiacente ma Amadeus is not impressed. Gli esperti di marketing di Sanremo hanno permesso che Lauro esprimesse scenicamente ciò che a livello verbale hanno comunicato con i loro ospiti...infondo, anche Fiorello ha de-sacralizzato la religione qualche minuto prima della canzone di Lauro. Sanremo è la rappresentazione estetica dell'unifomità, e chi fà "provocazione" sul suo palco lo fà uniformandosi.
Tolto questo voglio dare giustizia a Lauro cercando di non fermarmi alle apparenze, ma indagandolo più a fondo. Ho ascoltato i suoi album, visto i suoi video, compreso il suo messaggio: nei suoi testi parla insistentemente di una vita che la maggior parte delle persone reputerebbe da sogno, una vita spesa divertendosi, consumando rapporti e prodotti, senza pensieri e senza alcuna voglia di realizzarsi perché siamo alla fine dei tempi; una forma di nichilismo che esalta la soddisfazione puramente estetica, in luogo della distruzione di ogni convenzione. Nei testi di Lauro si respira l'aria di un ragazzo che si trova a vivere questi tempi malati, e Se Ne Frega di tutto, vuol soltanto realizzare ciò che questa società lo illude di poter realizzare: una vita vuota, priva di riferimenti e valori, una vita che si annienta e consuma da sola. Ecco perché le sue canzoni attirano così tanto i ragazzi ma anche gli adulti oggigiorno: non fanno altro che propinargli ciò che la tv, i media e la società a loro propinato fin dalla nascita. Achille prende il messaggio nichilista del punk rock e lo fonde con l'estetismo esasperato del Glam e della Dance. Non per nulla a livello musicale tutti i suoi brani si rifanno a queste influenze, o addirittura remixano brani tratti da quei generi.
Ma l'ispirazione più grande per lui è sicuramente la figura di Marilyn Manson, tuttavia l'iconoclastia e la profondità dei messaggi realmente provocatori di Manson lasciano spazio al suo decadentismo estetico impersonificato ai tempi dell'album Mechanical Animals, album in cui Manson abbracciò il Glam e la Synth-wave ispirandosi allo Ziggy Stardust di David Bowie (da chi si è travestito Lauro qualche giorno fà?). Ovviamente per Lauro sarebbe stato troppo rischioso fare il Reverendo Anticristo in Italia, ma d'altronde la sua è una provocazione fine a sé stessa; di certo mai vorrebbe correre i rischi che affrontò Manson agli albori del 2000, quando tutti gli USA lo incolparono aver influenzato con il suo cattivo esempio due ragazzi che fecero una strage all'università: tutti, persino i politici chiesero la sua testa, mentre le associazioni di armi riusivano a venderne altrettante a studenti che avrebbero così potuto salvaguardarsi da ulteriori rischi, omettendo che furono proprio quelle armi concesse con facilità a scatenare quel bagno di sangue.
Achille Lauro è un personaggio interessante, che capisce fin dove può spingersi spacciando per provocatorio modi di fare e linguaggio che in realtà sono accettati sempre più da larghi strati della società. Il Punk, Bowie e Manson ebbero tutt'altra ricezione, ai tempi. Per mesi si è discusso della Trap, dei messaggi che portava, senza capire che promuoveva la vita che i giovani di oggi sono spinti a vivere sotto deficenza-sociale, mentre Lauro costruiva i brani delle sue canzoni per riflettere questa realtà preparando un abile collage di personaggi da interpretare teatralizzando le sue performance, condendo il tutto con l'indubbia capacità di costruire canzoni orecchiabili...quest'ultima è un'affermazione obiettiva, provare per credere.
Prima di lasciarvi vi invito a fare un esperimento: andate sul tubo, cercate la sua canzone 1990, e ascoltate..troverete lo schema che vi enunciavo poco sopra:
Brano assolutamente e volutamente vuoto, privo di significato che reitera lo stile di vita odierno, video con un accozzaglia di immagini e personaggi iconici degli anni 90, musica remixata da un famosissimo pezzo dance con anche il ritornello di tale pezzo riproposto in chiave horror, nichilista. Il messaggio che trasmette è chiaro: nostalgia per quel periodo (il decennio che ha visto pure i miei natali) e il rappronto impietoso con i tempi moderni. Achille Lauro che si fà medium di questo confronto, con la sua cantilenante e malinconica voce che fà il palio con lo stile esplosivo della versione originale...cerca forse di far intendere dove andremo a finire? Forse, oppure abilmente gioco fra senso, e non-sense..come fa con le sue provocazioni.
Ah già, dimenticavo....anche Manson salì alla ribalta riproponendo, anche se proprio come cover, un noto pezzo Synth-pop anni 80..come faceva quella canzone? Sweet Dreams Are Made Of This.
Comunque le analogie finiscono qua...di Reverendo ce ne è stato solo uno, che il mare li sia lieve
Commenti
Posta un commento