Titolo dell'opera: povero Pinocchio
Autori: Bilotti e Mammucari
Genere: Graphic Novel
Volumi: Auto-conclusivo
Edito da: Star Comics
Riuscire a riprendere capolavori letterari di epoche passate cercando di renderle attuali e aggiornate ai tempi correnti è sempre stato un modo per mantenere vivi quei capolavori, cercando di perpetrarli alle nuove generazioni; operazioni di questo tipo sono sempre encomiabili, ma spesso e volentieri dietro a quelli che sembrano buoni propositi in realtà si cela il desiderio di lucrare sfruttando il nome e il richiamo che quelle opere immortali si portano appresso. Per fortuna oggi vi parlerò di un'opera riuscita, realizzata per modernizzare la chiave di lettura di un istituzione letteraria (e pedagogica) assolutamente primaria per la formazione di qualunque bambino, un racconto che chiunque di noi ha letto almeno una volta nella vita: sto parlano del Pinocchio di Collodi.
Trama: Bhè, sul serio devo scrivervi la trama di Pinocchio?
Comincio subito con il dirvi che il lavoro di Bilotta e Mammucari è destinato a far discutere, per il semplice fatto che hanno messo mano ad un racconto che insieme a Cuore di de Amicis rappresenta il picco del romanzo di formazione in Italia, nonostante siano racconti sviluppati in epoche molto diverse; il Pinocchio di Collodi, puntando a raccontare una fiaba di formazione, ha saputo reggere il passare degli anni anche grazie al lavoro di altri artisti che nel bene o nel male hanno saputo riproporre la storia del nostro burattino preferito in maniera talvolta discutibile, ma comunque sensata per il peso dell'opera stessa.
Quello che questa coppia di autori ha fatto mettendo le avventure di Pinocchio in vignetta però si discosta molto dal semplice omaggio alla versione originale della storia. Infatti in questa novel - magistralmente illustrata con uno stile fiabesco tanto quanto basta per non distaccarsi dai toni del racconto - si prende spunto dalle peripizie vissute dal burattino più famoso d'Italia equiparandole alle trasognanti visioni di un bambino in carne ed ossa che desidera non crescere mai. Il concetto, e se si vuole la morale dietro al racconto originale, vengono qui ribaltate ma non per questo rese apocrife. Pinocchio non vuole diventare un bambino vero, perché se così fosse sarebbe destinato a crescere e diventare adulto legandosi così ad un destino fatto di obblighi e imposizioni; rifiuta il mondo degli adulti e si crogiola del suo essere burattino di legno proprio perché la sua forma lo renderà per sempre bambino.
La storia che viene suggestivamente narrata verte sul dualismo fra Pinocchio e un bambino che rifiuta la scuola rifiuta le costrizioni e le imposizioni della società, invidiando Pinocchio stesso che per via della sua natura non potrà mai crescere. Quest'ultima è la parte più suggestiva e personale del racconto, un modo alternativo di presentare ai lettori un capolavoro immortale cambiandone le vesti e il senso degli avvenimenti pur rimanendo legato allo spirito dell'originale. Il titolo della novel serve a rimarcare il senso del racconto, con quel povero in riferimento a Pinocchio che non và a riferirsi alle sue tristi vicissitudini, bensì al suo futuro mutamento in bambino in carne ed ossa destinato all'età adulta.
In conclusione mi sento di consigliare quest'opera a chiunque sia cresciuto leggendo il capolavoro del Collodi, davvero un opera meritevole di menzione per quanto sia riuscita così bene ad approcciarsi ad un mostro sacro donandogli nuova veste. La brevità del racconto, lungi dall'essere un difetto, esalta al meglio la storia armonizzando ogni scena in maniera impeccabile. Ad impreziosire il tutto vi è un'ottima analisi, con tanto di interviste agli autori, dove viene sviscerato il senso di quest'iniziativa e le sensazioni di chi ha lavorato al progetto, un'opera ripubblicata poche settimane fà da Star Comics ma in realtà cavallo di punta di una casa editrice sorta più di vent'anni fà e purtroppo chiusa in seguito a varie vicissitudini. Se volete trovare il modo giusto per guardarvi il nuovo film su Pinocchio, passate prima su queste pagine e non ve ne pentirete
Commenti
Posta un commento