Nostalgicamente de-cessiamo I Simpson.. HA HA BY MKDIESIS



Avete presente quell'amico che avete conosciuto ai tempi della scuola e che cercate in tutti i modi di mantenere all'interno della vostra cerchia di amicizie, non tanto perché teniate davvero a lui, o perché il tizio in questione abbia una qualche qualità particolare, ma giusto per tenervi ancorati ad un passato che mai tornerà? 
Volete ricordare la vostra adolescenza e allora il tizio diventa un simbolo di una parte di voi che appartiene ai ricordi nostalgici di tempi ormai remoti; quindi lo sopportate, cercate di vedervi il minimo indispensabile onde evitare di troncare ogni rapporto (giusto qualche festa di compleanno, qualche particolare ricorrenza oppure un fine-settimana ogni tre mesi), utilizzate la tecnologia che Padre Jobs vi ha donato per mettere qualche like oppure commentare le vecchie foto fatte con lui per poter sbandierare un rapporto adamantino, che nemmeno lo scorrere degli eoni potrà mai scalfire. 

In realtà non volete guardare in faccia la realtà poichè se così faceste vi accorgereste che questo amico altri non è che un suppellettile, una action figure di quelle che mal sopportate e che vorreste tanto riconsegnare ai bambini che probabilmente l'hanno assemblata ma ehi, è la prima figure che avete comprato...come si dice in questi casi: possiamo fare a meno di sentirci per lungo tempo, ma la nostra amicizia rimarrà più forte della lontananza.... o altre e conseguenti frasi da Baci Perugina et similia.

Tenete bene a mente che l'unico sentimento che sorregge l'intera figura del Action Friend da mensolare è l'effetto NOSTALGIA; ora tracciamo un parallelismo con ciò di qui trattiamo a nome GodSaveTheVintage e constatiamo che questo effetto permette anche a questo blog e alla nostra ciurma di continuare a solcare i mari, così come permette ad alcune serie di continuare a vivacchiare pur agonizzando ad ogni stagione rinnovata.

Tutti voi sapete che per noi il termine "Vintage" ha molti significati: abbiamo preso quell'aggettivo e lo abbiamo utilizzato come atto qualificativo della nostra Crociata, della nostra rivolta contro il mondo moderno; Rivolta che conduciamo contro la mercificazione dell'arte nelle sue varie ramificazioni, combattendo con gli stessi sublimi mezzi con la quale i grigi modernisti tentano di sopprimere la qualità delle arti figurative. Sapete che il Vintage è ben più di un semplice aggettivo, ben più di una semplice termine e ben altro rispetto ad un incondizionata rappresentazione di ciò che è stato messo su carta tempo addietro: cuore al passato, intelletto nel presente, Vintage è futuro. Però sarei bugiardo se negassi il ruolo fondamentale che gioca la NOSTALGIA nel nostro incondizionato amore verso un certo modo di fare arte; essa è un valore importantissimo senza la quale non potremmo essere qui.

Tuttavia la NOSTALGIA alle volte si dimostra una bestia grama, una di quegl'infidi parassiti che da una parte ti dona vigore ma dall'altra ti ricompensa con il magone, qualora tu decidessi di troncare l'origine di quell'effetto/affetto. E nel mondo delle serializzazioni la NOSTALGIA è tutto..specie quando si ricorre ad essa per trascinare qualcosa che andrebbe definitivamente archiviato. Un'esempio in tal senso vale su tutti: benché non sia un fan accanito della serie di cui vi parlerò o deciso di portarla al Salto dell'Asse poiché riassume alla perfezione quanto dicevo prima e potrebbe essere usata come paragone per una moltitudine di altre serie, anche se quest'ultima per blasone e vintage è di tutt'altra isola:

Trent'uno stagioni, 670 episodi e un'incredibile successo planetario dopo, parliamo dei Simpson. Tutti sappiamo chi sono i Simpson, molti di noi sono cresciuti guardando i divanati dalla strana pigmentazione gialla (anche se per Homer e Barney il motivo del giallore potrebbe essere la cirrosi epatica) e anche senza volerlo quella strana famiglia ci ha tenuto compagnia per tantissimi anni continuando a macinare stagioni. Tuttavia, notizia di qualche giorno fà, alcuni addetti ai lavori avrebbero affermato che la prossima potrebbe essere l'ultima stagione causa crollo degli ascolti (e di inventiva, aggiungo io). Sembrerebbe, a quanto pare, che la serie non riesca ad attirare le nuove generazioni e abbia perso quelle che con essa sono cresciute nel corso degli anni, motivo per cui la Fox (Disney) starebbe valutando la fine di un mito dell'animazione a stelle e strisce...senza troppi complimenti. Sicuramente anche gli alti costi cui i produttori devono far fronte per mandare in onda la serie inciderebbero, e non poco, sulla decisione.

La creatura partorita da Matt Groening ha parecchi meriti da appuntarsi con orgoglio al petto, poiché ha senza alcun dubbio rivoluzionato l'animazione satirica e comica statunitense -di fatto inventandola - dando il là alla stragrande maggioranza delle serie comedy che sono uscite nel corso degli anni, alcune delle quali parodie esasperate dei Simpson stessi (come i Griffin); oltre a questo Groening è riuscito a creare una serie che ha affrontato tematiche scottanti in maniera provocatoria, urticante ma intelligente, tanto da non cadere mai nel banale insulto e anzi, valorizzando la discussione di certe tematiche in maniera politicamente scorretta. Inutile dire che la caratterizzazione dei personaggi è stata esemplare, quasi tutti i presenti all'interno della serie hanno avuto modo di esporsi ed evolversi e ognuno riveste un proprio ruolo e un dato personaggio figlio dei luoghi comuni che ognuno di noi ha, anche se non lo ammette.

Groening è stato spietato nel rappresentare in primis gli USA e in secundis l'ipocrisia della società americana, tanto che alcuni episodi dovrebbero essere studiati nei corsi di sociologia. Il buon Matt non ha mai risparmiato nessuno, ciò nonostante ha voluto mettere un punto fermo che tiene in sintonia la serie da quando è stata partorita: il rapporto di Marge e Homer e la loro famiglia, come se fosse quest'ultima l'unico baluardo in grado di difendere le persone dall'insensatezza della società; la famiglia Simpson è composta da elementi diversissimi fra loro ma dannatamente complementari. Tutti questi fattori, uniti alla strabordante fantasia di Groening e degli autori, hanno permesso a questa serie di diventare una leggenda del settore. Un plauso enorme và fatto anche alla versione doppiata in Italiano, eccezionale e per me superiore all'originale sotto ogni aspetto; cosa che ha contribuito al successo della serie anche da noi, considerando che i Simpson sono intrisi di cultura americana e in tal senso molti rappresentativi di uno stile di vita che vale per chi vive negli USA.

Ovviamente potremmo affermare che dopo trent'anni una serie può anche concludersi dignitosamente, ma la questione è un altra: i Simpson non riescono più ad avere pubblico unicamente perché sono venuti meno a tutte le qualità che hanno permesso loro di diventare quello che sono stati per lungo tempo, e cioè la miglior serie comedy/satirica prodotta negli Stati Uniti da almeno vent'anni a questa parte. Ed è qui, proprio a questo punto, che subentra l'effetto NOSTALGIA: i Simpson sono diventati esattamente come quell'Action Friend che non si vuol mettere da parte poiché memoria di una parte della nostra giovinezza. E i Simpson hanno vivacchiatto grazie all'effetto NOSTALGIA provato dalle generazioni come la mia per almeno una decina di anni. Inutile dire che un concept come il loro non riesce ad attirare nuovo pubblico, questo si sà, ma giunti a questo punto si ritrovano anche con il vecchio pubblico che non li segue più perché non trova nulla di interessante da vedere, ormai.

Gli sceneggiatori hanno cercato di tramutare - visto l'enorme consenso ottenuto dal prodotto - una serie politicamente scorretta e contro un dato sistema di pensiero in un pallido agglomerato di buonismo mischiato all'attualità, limitandosi a rappresentare un certo modo di pensare figlio dei nostri tempi rinunciando a metterlo in discussione come invece sempre faceva in passato; emblematico il caso di Lisa, in assoluto il personaggio che più brillava per il suo essere contro-corrente e ostinata a non accontentarsi della narrazione che la società le imponeva, diventata una rompicoglioni a metà fra l'essere bacchettona e una convinta assertrice di qualsiasi malsana idea promulgata dai "progressisiti": insomma potrebbe essere la perfetta testimonial della grande N. 

Dove un tempo la creatura di Groening menava a destra e a manca, libera da qualsiasi condizionamento, arrivando anche a trattare in modo brillante avvenimenti di una certa importanza, ora si limita a fotografare l'attualità con prospettive trite e ritrite, seguendo il codazzo del pensiero omologato che c'é oggigiorno. Potenzialmente un ottimo prodotto e veicolo per indirizzare le masse come le produzioni anglo/americane della grande N, nonpernulla la serie è approdata su Disney+ (che in quanto a paraculaggine se la gioca alla pari con qualsiasi Cecchipaonide qualunque). Peccato solo che le vecchie stagioni non sono certamente adatte a questi contenitori, quindi tanto vale tagliare i costi e uccidere un cadavere già in decomposizione puntando ad altro. Probabilmente la fine dei Simpson, se le indiscrezioni si confermeranno veritiere, segneranno anche la fine delle produzioni su lungo periodo; sappiamo bene che gli spacciatori di contenuti cui accennavo prima badano alla quantità e non alla qualità..laddove con quantità non ci si riferisce al numero di episodi, purtroppo.

Nemmeno l'effetto NOSTALGIA è riuscito a salvare una serie che si presta a concludersi in maniera tragi-comica, schifata dai vecchi fan e ignorata dai nuovi consumatori, e dal momento che ci sono in ballo soldi e non sentimenti nessuno se ne avrà a male...a differenza dell'eventuale de-mensolamento di un ipotetico Action Friend. L'esempio dei Simpson è utile per comprendere come un'opera possa cadere in basso quando viene meno ai principi che hanno animato la realizzazione dell'opera stessa: i Simpson muoiono per mano dei Simpson e no, non è il titolo di un'ennesima replica degli special de "la paura fà novanta".

Da convinto esponente Vintage non posso esimermi dal condannare un'opera che ha rinnegato quanto di buono fatto in precedenza solo per il gusto ti tirare a campare, e soltanto per portare un nome che richiama un marchio certamente vintage nella sua essenza fuori da questi tempi, ma dannatamente merdonista nella sua attuale veste. Ma non tutto il male vien per nuocere, se è vero che migliaia di persone hanno deciso di non seguire una serie che vive di gloria riflessa inficiando un passato glorioso, preferendo rimirare quanto di buono fatto in precedenza (e parliamo di una vasta libreria in tal senso) condannando alla morte un'aborto che con i tempi che corrono rischierebbe seriamente di diventare un mostro di rara bruttezza (anche più brutto di Boe). Anche se hanno rinnegato ciò che sono, non possono cancellare quello che sono stati. 

Vedremo come si evolverà la situazione, ma credo che per una volta la vittoria arriderà al nostro fronte: ci guadagneremo tutti se moriranno i Simpson. Già mi sogno il grande Nelson dire HA-HA in faccia al nemico dopo aver preservato almeno un briciolo dell'essenza della vecchia opera di Groening.
Piuttosto che tirare a campare (malissimo) tanto vale tirare le cuoia.
Un brindisi per il vostro funerale odiati Simpson, con la speranza che non abbiate la stessa tempra del signor Burns.

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